Addossato alla Chiesa Madre è il campanile. Il primo risale al 1500-1520 ed è di pietre grezze, l’attuale, in blocchi di pietra scalpellata ricavati dal monte Maroia, riveste il vecchio, e risale al 1754. In basso presenta un cancello di ferro che dà accesso alle campane attraverso una scala a chiocciola. L’iscrizione sul cancello dice: “Nel sindacato di L. Masucci 1905”.
Subito dopo il cancello si nota l’epigrafe:
CAMPANARIAE HUIC TURRI E FUNDAMENTIS EGREGIE MUNIENDAE PRO PIIS EX CITADIS AD PIA CIVIB: OPERA ET PIORU SURTIB LOCOR AC PRAE PRIMIS S. SEBASTIANI ECCLAE M. JOSEPH NOT. DE FEO… CON INITIA FACTA SUNT A.R.A.A CHR 1754.
Sul secondo blocco di pietre retto da quattro colonne quadrate, c’è l’orologio che suona le ore e i quarti e che ha sostituito l’antico donato al Comune di Salza Irpina (1864) e che suonava solo le ore. Dopo l’orologio c’è la campana grande. Un tempo altre due più piccole affiancavano la campana maggiore che portava sul davanti incisa l’icona di San Nicola, sul dietro quella del SS. Sacramento, a destra quella di San Michele e a sinistra quella dell’Immacolata Concezione. La campana maggiore pesava 10 quintali, 16 chili, 600 grammi e risaliva al 1825. A causa di una lesione manifestatasi nel 1932 fu fatta rifondere a Sant’Angelo dei Lombardi per 4.500 lire dalla ditta “Tarantino”. La nuova fu consacrata dal vescovo monsignore Pasquale Mores il 19 novembre 1933. Oggi non si può più ammirare la piramide ottagonale del campanile che a causa del sisma dell’Ottanta è stata asportata.
Fonte: “Volturara Irpina – Prefazione di Ortensio Zecchini” di Nicolina Catarinella.